Seitan in Sant’Agostino e ripresa condivisioni settembre 2012

Cari Amici,
ci siamo riusciti!
Malgrado i ritardi organizzativi di una tale struttura martoriata da memorie geologiche, siamo riusciti a lavare un chilo di farina per produrre una bella ‘panetta’ di seitan coi ragazzi della Casa Circondariale di Savona.
In realtà li abbiamo lasciati a cuocerlo sul fornello a gas, nelle loro stanze.
E siamo così curiosi di sapere come sia andata poi: come lo abbiano cucinato; cosa abbiano pensato al primo assaggio…. Chissà quante risate si saranno fatti alle nostre spalle!
Non è detto che quest’avventura non abbia un seguito. Noi ce lo auguriamo, continuando col volontariato ‘sotto vuoto spinto’…

E per rispondere (ma l’avevamo già fatto, ci pare, no?) ad un’amorevole obiezione che ci ha fatto un’amica riguardo alla nostra partecipazione allo Slow Food di Noli, e che probabilmente rispecchia lo spirito del veganesimo più ‘talebano’, che sentiamo storcere il naso ogni qual volta noi si partecipi a queste ‘accozzaglie gastronimiche’ (non in senso dispregiativo ma per la varietà delle presenza, s’intende!);  diciamo:
il nostro intento è quello di ‘condividere’ con il nostro ‘prossimo’ (inteso come vicino, compaesano, persona con cui sei a contatto durante lo svolgersi dell’ esistenza), non fra vegani, nell’autocelebrazione delle scelte condivise; pratica sicuramente appagante, ma alla quale noi non siamo mai stati invitati a partecipare e che non conosciamo.
Pensiamo sia più proficuo andare a fare informazione nei luoghi che ci appartengono. E questo ci tocca fare. Probabilmente subendo lo scherno delle persone che ci conoscevano sotto altre vesti o, fortunatamente, anche scoprendo che ci sono destini che si sono evoluti parallelamente ai nostri e coi quali non credevamo di poter collaborare e invece…

Certo non è facile non giudicare, passare fra i banchetti e sentire quegli odori, vedere tirare le reti e  tutta quella gente intossicarsi e non capire: è veramente inquietante.
….vorresti poter……
E invece cerchi di rispondere con un sorriso e infilare un volantino in borsa alla Signora con evidenti problemi di salute che, con il suo wustel sgocciolante in mano, ti chiede : “Ma com’è possibile che quella crostata sia senza uova e burro. Non ci credo!”
E tu: “La assaggi, se le fa piacere! Gliene posso offrire una fetta”.
E sai che anche quella fetta ‘te la prendi in berta’… Perché il tuo lavoro è volontario e alternativo… ma forse quest’assurdo incontro con ‘La Signora’ avrà un seguito per lei, forse qualcosa in lei si muoverà e salverà i suoi nipoti….ma più probabilmente dovrai aspettare per avere un frullatore decente in associazione.
Quindi, anche voi, oh vegani talebani, cercate di capire!

E per addolcirci la pillola e riuscire finalmente a correre nell’orto a combinare qualcosa, eccoci col menù per la ‘Grande rentrée’ delle Condivisioni serali di venerdì 14 e sabato 15:

  • insalata fresca con alghe e salsa ‘kaxuta’
  • zucca al forno con aromi
  • patè di cannellini al limone e zenzero
  • riso integrale arrosto con semi
  • lenticchie al curry
  • crema Rossana alle mandorle
  • strudel fichi e arance

Inoltre:

  • Pane di Michele cotto a legna
  • Acqua Diamante.

A richiesta:

  • pizze e farinate
  • vini e birre bio
  • tisane e té bancha

Vi aspettiamo.
Buon cammino.
veganierranti.

come raggiungerci

per info veganierranti @ inventati.org

oppure 3407887617

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Una risposta a Seitan in Sant’Agostino e ripresa condivisioni settembre 2012

  1. Cari Anna e Michele,

    ho letto la vostra lettera e voglio condividere con voi la mia esperienza di massaggiatore nomade. La nostra consapevolezza, la nostra crescita interiore, la nostra “alternativa” presa di coscienza deve essere portata là dove vi sono i wurstel o persone che del naturale, del biologico, dei cicli stagionali, del vero benessere o della autodeterminazione non ne sanno proprio niente. E’ proprio li che è importante agire, operare, diffondere le nostre esperienze se veramente abbiamo qualcosa da dire. Per tutti gli altri che amano il confort dei salotti, del “purismo estremo”, del “nessuno fa mai niente” o del “qualcuno deve fare qualcosa” possiamo solo consigliare di continuare ad auto incensarsi ed autoproclamarsi bravi e di lasciarci manifestare in pace. Siamo arrivati fin qui senza il loro aiuto ed i loro “appunti” ci fanno solo comprendere come il nostro agire può veramente creare un’alternativa all’andazzo del mondo. La mia esperienza di massaggiatore nomade è proprio quella di parlare da anni delle mie esperienze/conoscenze a chi non ne sa proprio nulla, quindi avete tutta la mia comprensione, ammirazione e supporto se fosse necessario.

    Alla fine del mio breve pensiero vi voglio comunicare che quando la via sembra un po’ più difficile e quando mi ritrovo davanti a questi “puristi”, “nessuno fa mai niente” o del “qualcuno deve fare qualcosa” io mi rifaccio sempre ad una frase: “chi fa sbaglia, chi non fa critica”.

    Solo nel fare possiamo comprendere quanto sia difficile il nostro e l’altrui cambiamento, ma come voi ben sapete, per noi che crediamo che il cambiamento è possibile, perchè lo abbiamo vissuto dal dentro, non c’è alternativa al nostro sentire e alla nostra gioia di offrire “una fetta di crostata senza uova e burro” o un momento di “profondo rilassamento durante il massaggio”.

    Un grande abbraccio, siete forti

    Gabriello

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